Come usare JIRA e Confluence ….. #3

Come usare JIRA e Confluence per ……

Proseguiamo questa serie di articoli che tentano di spiegare come usare Confluence e JIRA per ulteriori scopi. In questo post andremo a vedere come usare Confluence e JIRA per ….. la gestione delle commesse.

 

Come possiamo organizzare il tutto

Possiamo pensare di impostare questa organizzazione. Come per la gestione degli Asset, vista nei precedenti post, possiamo sfruttare questo concetto e definire un Issue Type Commessa. In questo modo abbiamo la seguente situazione:

  • Una identificazione univoca delle Commesse. Possiamo in questo modo facilmente ricercarle sfruttando la ricerca che JIRA le mette a disposizione 
  • Possiamo gestirle con un opportuno Workflow, consentendo una gestione mirata 
  • Possiamo anche sfruttare i subtask per gestire tutte le attività che ricadono sotto la commessa. Il vantaggio è di dettagliare in maniera quasi completa tutti i lavori svolti e di avere il totale delle ore dedicate. Con delle semplici interrogazioni possiamo tenere sotto controllo la spesa della commessa 
  • Sfruttiamo Confluence per inserire la documentazione della commessa, specificando tutte le informazioni, cliente di riferimento, persona responsabile, lavori che devono ricadere su tale commessa 

Conclusioni

Abbiamo visto un semplice esempio di come possiamo sfruttare le funzionalità di JIRA e Confluence per gestire una situazione di tutti i giorni. Nei prossimi post andremo a vedere come realizzare una possibile implementazione.




Pillole di esperienza su Confluence – Come usare un Wiki al meglio

Pillole di esperienza

In questo post iniziamo a trattare un argomento più complesso, ma anche molto più interessante :-), in quanto iniziamo a capire meglio, oltre che ad usare questo strumento dal punto di vista tecnico, come farlo rendere al meglio. Iniziamo ad introdurre alcuni concetti che stanno alla base dell’uso di un Wiki e che aiutano a migliorare la vita. 😀

 

Alcune precisazioni

Prima di affrontare questo argomento, occorre fare alcune precisazioni. L’argomento trattato può essere facilmente esteso a qualsiasi WIKI, senza alcuna difficoltà, in quanto si tratta di indicazioni che vanno bene per tutti. Il WIKI è uno strumento, e come tale deve essere trattato.

In aggiunta, un WIKI non è uno strumento che vive di vita propria. Deve essere curato costantemente, occorre sempre verificarne pagine e contenuti. Un WIKI Necessita di costante intervento umano, altrimenti non serve assolutamente a nulla. Diventa un banale contenitore di informazioni e ogni utente dovrà perdere tempo nel reperire le stesse.

E’ come se mettiamo degli oggetti in una grande scatola e l’unico sistema per accedere alla scatola è buco dove a malapena entra una mano. Se vogliamo prendere uno degli oggetti dobbiamo infilare la mano e, alla cieca, cercare di prendere l’oggetto che vogliamo. Non ha assolutamente senso.

A cosa serve un Wiki?

Un Wiki è uno Strumento che aiuta ad organizzare le informazioni, in modo efficiente e semplice. Il vantaggio di usare un wiki è che il sistema di organizzazione delle informazioni è molto flessibile e si basa sulla collaborazione degli stessi utenti, il cui obbiettivo non è solo la scrittura e fruizione delle informazioni, ma anche il costante miglioramento delle stesse.

Molto spesso si da per scontato che, una volta adottato un WIKI, tutti i problemi sulla documentazione siano stati superati. Errore numero 1 – Siamo appena all’inizio :-).

Tuttavia, una volta che è stato avviato, nei modi e nei tempi corretti, abbiamo a disposizione uno strumento che ci può semplificare la vita di tutti i giorni. Questo richiede uno sforzo iniziale molto forte, ma se ben fatto il risultato ripaga molto delle fatiche che sono sostenute nella fase iniziale di redazione e tutte le modifiche/estensioni successive sono poi di facile esecuzione.

Wiki come punto centrale

Inserire le informazioni solo su WIKI è un vantaggio enorme. Questo significa che le stesse sono presenti solo li, non sono duplicate o la duplicazione è ridotta al minimo possibile, e, molto importante, sono tutte collegate tra di loro, fornendo un filo logico di lettura e consentendo agli utenti di poterle visionare senza grandi problemi.

Il vantaggio di una centralizzazione è evidente: avere un unico punto dove far risiedere le informazioni riduce la possibilità di errore (non dobbiamo andare a cercare le informazioni a destra e manca) ed aumenta la produttività. Se l’informazione è sul WIKI, questa sarà ricercata li e non su mail o file system o chissà che altro.

In organizzazioni molto strutturate, molto spesso, sono dotati di complessi portali e sistemi farraginosi il cui obbiettivo è la centralità delle informazioni. Molto spesso questo non è vero, in quanto si tratta di soluzioni molto rigide, studiate per una necessità particolare e, come sempre accade, questa necessità non può essere facilmente adattata ai cambiamenti.

Un WIKI è una soluzione tra le più flessibili, in quanto le rigidità dei portali praticamente non esistono. Occorre che gli utenti sfruttino il più possibile questa flessibilità a proprio vantaggio. Il non farlo causa dei grossi problemi in fasi successive, quando si fruisce della informazione stessa. Come scrivevo prima, scrivere delle pagine alla rinfusa, non aiuta affatto, occorre che ci sia uno schema e che le informazioni siano collegate.

Facilità di uso

Le informazioni su WIKI devono essere organizzate in maniera semplice e devono essere fruibili altrettanto facilmente. Di conseguenza, in base alle esigenze aziendali, queste devono essere organizzate, collegate, referenziate in maniera opportuna. Più lo schema adottato è semplice, più è semplice fruirne. Maggiore caos nelle informazioni, maggiore caos nella ricerca, maggiore caos nel reperire le informazioni. Allora non ha alcun senso creare delle pagine su di un WIKI, sperando che gli utenti facciano da soli. Essere utenti non significa essere macchine.

Un primo passo è quello di dotare le pagine di una determinata gerarchia e, successivamente, collegare le pagine in maniera da poterle …. navigare. Avere delle pagine con la semplice informazione, ma letteralmente buttata alla rinfusa, serve a nulla. Avere delle pagine con informazioni e collegate tra di loro, dove un utente può, partendo da una determinata informazione, risalire alle altre, questo si che è un vantaggio non indifferente ed il modo di gestire un wiki. Sul come fare, abbiamo tutti gli strumenti del caso 🙂

Il secondo passo è aggiornare costantemente queste informazioni. Mantenere delle informazioni statiche, non ha molto senso. Aggiornarle costantemente ha il suo vantaggio. Per aggiornarle si intende sia estendere le informazioni presenti nella pagina, sia estendere la rete di collegamenti tra pagine.

Evitiamo le mode

Altro punto fondamentale: Non si usa un wiki solo perchè l’azienda concorrente lo usa e fa affari d’oro. Lo si usa per migliorare l’azienda, dare un valore aggiunto, ridurre la complessità e arrivare prima degli altri ai propri obbiettivi. Discorsi del tipo: loro lo usano e vanno benissimo; non servono a nulla: Errore numero 2. :-).

Uno strumento deve essere adottato in azienda solo se serve, no perché va di moda. Le mode passano. Le metodologie valide rimangono ed i risultati si vedono.

Percorso di Lettura

Altra caratteristica importante per un WIKI, riguarda come si può eseguire la lettura delle pagine. Questo è un concetto molto importante. Ogni pagina deve essere inserita in un opportuno percorso di lettura, attraverso il quale l’utente naviga alla ricerca delle sue informazioni.

Questo significa che la pagina del WIKI non è scollegata, ma è connessa con altre pagine. L’utente deve poter reperire questa pagina principalmente attraverso la navigazione di pagine. La ricerca deve essere l’ultima possibilità di reperire le informazioni, e non la normalità. Se ogni informazione viene reperita solo attraverso la ricerca, allora questo non va bene.

Facciamo un esempio. Supponiamo di avere un applicativo, cui abbiamo realizzato delle personalizzazioni per determinati clienti. Se, ad esempio, dobbiamo cercare una determinata personalizzazione, questa deve essere reperita attraverso:

  • la pagina del cliente. Da li deve essere possibile poter risalire alla personalizzazione. Se questa è comune a più clienti, allora si deve poter risalire dalle pagine dei clienti coinvolti.
  • la pagina dell’applicativo. Dalle indicazioni generali deve essere possibile risalire al particolare sviluppo operato.
  • la pagina delle personalizzazioni. Dalle indicazioni riassuntive delle personalizzazioni, deve poter essere possibile risalire alla informazione particolare del o dei clienti coinvolti.

Se non abbiamo molti elementi, allora conviene cercare per la ricerca.

Come descritto, prima di arrivare a cercare attraverso la maschera di ricerca, siamo transitati dalle pagine principali di altre informazioni, tentando una navigazione che ci porti a quello che stiamo cercando. Questo è l’utilizzo

 

Conclusione

Siamo giunti al termine di questo primo post, dedicato ai concetti fondamentali di un WIKI. Nei prossimi, cercheremo di fornire ulteriori approfondimenti che aiutino gli utenti (utilizzatori e scrittori) a fare meglio il proprio lavoro.

 




UserProfile – Esaminiamo questo addon

UserProfile

In questo post andremo a vedere una alternativa alla macro standard Userprofile. Si tratta dell’addon della Communardo.

 

UserProfile: Cosa è?

La UserProfile Macro è una funzionalità che consente di poter visualizzare una scheda riassuntiva degli utenti, come mostrato nella figura successiva.

Questa funzionalità è sicuramente utile, quando in fase di redazione delle pagine di progetto, si realizza la sezione del team di lavoro. Con questo semplice accorgimento, abbiamo nome e cognome di chi si occupa di una determinata mansione, programma, autore; come mostrato in figura:

Questa funzionalità può essere anche utile quando, nella redazione di verbali, si inserisce l’immagine dei partecipanti. Una immagine vale più di 1000 parole.

Alternative?

Abbiamo un addon che mette a disposizione una macro simile, ma con caratteristiche in più. Si tratta di User Profiles for Confluence della Communardo. Ho avuto il piacere di sperimentare questo addon qualche anno fa, rimanendone piacevolmente soddisfatto. Andiamo in dettaglio:

 

Questo addon consente di poter aggiungere delle informazioni aggiuntive al profilo. Queste informazioni possono essere legate anche al sistema LDAP, con possibilità di sincronizzazione, come mostrato in figura:

 

e come si può notare, il sistema di creazione e sistemazione dei campi è molto semplice ed intuitivo.

 

Macro ad hoc permettono di poter rappresentare i profili in differenti maniere, ovvero:

  • tabellare, ovvero come una tabella, dove sono specificate le informazioni richieste;
  • treeview, indicando anche una sorta di gerarchie;
  • avanzato, ovvero comprendente tutte le informazioni, comprese quelle nuove

In aggiunta, viene fornito anche un People Directory esteso:

 

permettendo di poter disporre di un vero e proprio elenco telefonico. Quando lo installai, questa funzionalità non era ancora disponibile, ma a suo tempo inviai una richiesta per realizzarla :-). Adesso è disponibile.

 

Anche l’operazione di ricerca è stata estesa, in modo da poter comprendere anche la ricerca di …. profili. Si tratta di un lavoro eccezionale.

Conclusioni

Abbiamo esaminato una funzionalità molto importante, dal punto di vista grafico, che permette di inserire la propria…faccia su Confluence :-). Abbiamo anche visto un esempio di addon, che mette a disposizione delle ulteriori macro parallele alla funzionalità standard, che consentono di poter aggiungere valore alle nostre pagine Confluence. Al momento, l’addon è disponibile solo per le installazioni server, ma non disperiamo. Come già notato in precedenti post, questo addon potrebbe essere presto disponibile.




Stampiamo le pagine Confluence in PDF

Contenuti, Contenuti, Contenuti

In questo post andremo a vedere come possiamo stampare su PDF le pagine del nostro Confluence. Primo di una serie, in questo post andremo a fare una presentazione delle possibilità esistenti.

 

Come portare i contenuti su PDF?

Cerchiamo di dare una risposta a questa semplice domanda.

Abbiamo diverse possibilità, a seconda del nostro portafoglio, delle possibilità e delle potenzialità. Il primo sistema che abbiamo a disposizione è quello di stampare la pagina web su PDF (Opzione nativa su Chrome), sfruttando sia quello che il Browser offre che prodotti di terze parti, che ci creano delle stampanti virtuali che svolgono questa mansione.

Tuttavia, quello che potremmo ottenere, non sempre risulta di nostro gradimento: impaginazione non proprio perfetta, oppure riservarci delle sorprese e…. dover ricominciare da capo.

Altra alternativa è la funzionalità nativa di Confluence, come mostrato in figura:

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Si tratta di una funzionalità nativa, messa a disposizione sia della versione server che della versione cloud, che consente di poter eseguire una esportazione, in formato PDF, della pagina correntemente visualizzata. Tuttavia il risultato potrebbe essere il medesimo e l’espressione del nostro viso potrebbe non mutare 🙂

L’operazione è possibile, sia per una singola pagina, che per un intero space/porzioni di space:

Infatti questa modalità ha necessità di essere opportunamente configurata. Ciò deve essere eseguito nella sezione di amministrazione: da COG menù selezioniamo General Configuration, quindi nel pannello di amministrazione cerchiamo la sezione LOOK AND FEEL:

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abbiamo due sezioni dedicate alla configurazione:

  • PDF Layout
  • PDF Stylesheet

Il primo è interamente dedicato alla definizione del layout, dove andiamo a definire:

  • Titolo della pagina
  • Header
  • Footer

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Il secondo consente di poter impostare un foglio di stile CSS da impostare per determinare lo stile del PDF.

Alternative?

Abbiamo valide alternative alle funzionalità standard di Confluence. Si tratta di un addon molto valido, ovvero Scroll PDF Exporter. Sviluppato dalla K15t Software GmbH, mette a disposizione una serie di funzionalità che semplificano notevolmente la vita dei redattori di documenti. Questo addon è al momento disponibile solo per le installazioni Server, ma confidiamo che funzionalità analoghe saranno presto disponibili su installazioni cloud.

 

Viene data la possibilità di poter definire degli export scheme  personalizzati, in maniera molto semplice, come siamo già abituati.

 

Semplici autocomposizioni consentono agli utenti, anche non espertissimi, di poter configurare un export scheme senza alcuna fatica e con pochi click del mouse.

 

Un addon molto completo e ben semplice, che consente di poter creare, dato un Confluence, un manuale in pochissimi click.

 

Altre alternative?

Abbiamo anche altre alternative, magari meno cool, ma andiamole a vedere. Sono sicuro che saranno molto interessanti 🙂

Iniziamo con PDF Macros for Confluence. Si tratta di un addon che mette a disposizione le seguenti macro, al fine di consentire l’esportazione su PDF delle pagine di Confluence:

  • PDF Pagebreak: Per forzare le interruzioni di pagina
  • PDF Landscape: Mostrare il risultato della pagina in Landscape.
  • PDF Hidden Content: Nascondere il contenuto in fase di esportazione
  • Hide in Web View: Mostrare il contenuto solo su esportazione
  • Current Date and Time: Mostrare data e ora sulle pagine

Addon gratuito (al momento in cui viene scritto questo post), è una valida alternativa per predisporre delle pagine di Confluence, al fine di creare delle sezioni che diventino della manualistica.

 

Conclusioni

Abbiamo visto una panoramica di questo argomento. Nei prossimi post andremo più in profondità, per meglio capire come poter sfruttare queste funzionalità.




Workflow su Confluence – Prova su strada: Alternative

Workflow – Alternative

In questo post mostreremo come poter realizzare un semplice Workflow su Confluence, senza far ricorso all’addon dedicato, e sfruttando delle alternative ben precise.

 

Perchè non usare l’addon?

L’addon potrebbe non essere una scelta percorribile oppure potrebbe non essere disponibile, in quanto disponiamo di una installazione Cloud e vogliamo sfruttarla. Le motivazioni potrebbero essere qualsiasi.

Vediamo come implementare una alternativa.

Di cosa abbiamo bisogno?

Mettiamoci nell’ottica di utilizzare solo le funzionalità standard al fine di riuscire a ottenere un Workflow. In articolare ci concentriamo sulle seguenti funzionalità:

Dettaglio

Abbiamo un insieme di funzioni che ci consentono di poter creare un Workflow primordiale, ma efficace. Adesso andiamo a metterle insieme per realizzare questo nostro Workflow…. artigianale 🙂

Come prima cosa, abbiamo bisogno che esistano due Space ben distinti:

  • Uno con le informazioni pubblicate e pubbliche, dove sono riportate le pagine da mettere a disposizione degli utenti (Space PUBBLICO)
  • Uno con le pagine da modificare, ed a disposizione degli utenti che si occupano di pubblicare queste pagine (SPACE PRIVATO).

Come prima cosa, dobbiamo definire un template di pagine. In questo template, la prima sezione sarà costituita da:

  • Metadati del documentoSi tratta di Page properties e forniscono informazioni di dettaglio del documento. Queste sono molto utili e devono rimanere nelle pagine presenti in entrambi gli space, in quanto forniscono le indicazioni agli utenti di quanto sono recenti le informazioni. WF-MAN-01
    Sarà anche inserita una informazione fondamentale: Lo stato della pagina; che indicherà se la pagina è stata Creata, Modificata, Aggiornata, Cancellata, Pubblicata etc.
  • Tasks – In questa sezione sono riportate tutte i task che sono assegnati al gruppo di lavoro, ovvero chi scrive e chi fa le revisioni al documento, chi si occupa del controllo, chi di segnalare, etc etc etc. WF-MAN-02
  • Versioni della Pagina – Consentono di capire chi ha modificato cosa e perché. Si tratta delle funzionalità standard di Confluence ed indica l’utente che ha creato la pagina, chi ha eseguito le modifiche e quando, chi l’autore delle ultime modificheWF-MAN-03

Procediamo

Quando si crea una pagina, utilizzando un template, si crea la pagina e nei metadati si inserisce in stato DRAFT. La si completa con i dati di chi crea la pagina e, fino a quando non si è completata la redazione, si lascia in stato DRAFT.

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Quando si vuole iniziare l’iter di pubblicazione, si modifica lo stato in RICHIESTA APPROVAZIONE e si inserisce un TASK, assegnandolo alla persona responsabile di tale compito.

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La persona responsabile, riceverà un messaggio, dal sistema di messaggistica di Confluence

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quindi procederà con la revisione e nel caso di ulteriori modifiche.

In prima battuta, andrà a modificare lo stato in modo da poter indicare che sta procedendo con il lavoro.

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inserirà le sue modifiche (Nella figura seguente, la modifica riguarda l’aggiunta della sola riga del 18.07.2015, indicante la scritta MODIFICA)

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Infine, creerà un ulteriore task con le modifiche da verificare alla persona che ha richiesto l’approvazione. Quindi marcherà il suo lavoro come eseguito.

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La persona, cui è stata richiesta l’approvazione, riceverà un messaggio dal sistema di notifiche di Confluence.

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Quando aprirà la notifica, verificherà che gli è stato assegnato un Task per approvare la modifica.

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A questo punto procederà con il controllo, verificherà la modifica e alla fine approverà o meno il lavoro fatto. Al termine, quando la modifica risulterà approvata, verrà eseguito lo stesso ITER per procedere alla pubblicazione. Sarà assegnato un Task alla persona che si occupa della pubblicazione della pagina e questa procederà alla sua pubblicazione. Eseguirà la copia delle stesse, creando la nuova versione della pagina, modificherà lo stato della pagina SORGENTE in PUBBLICATO e aggiornerà di conseguenza la pagina nello Space PUBBLICO, facendo si che:

  • I metadati siano congruenti e presentino tutte e informazioni richieste dagli utenti finali.
  • Eliminerà i task dalla pagina dello Space PUBBLICO. Non sono necessari
  • Riporterà il testo aggiornato. Non si occuperà della modifica dei commenti o di altro.
  • Riporterà tutti gli allegati nella pagina, creando le versioni storiche.

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Conclusione

Abbiamo visto un sistema alternativo, basato su funzionalità standard di Confluence, che consente di implementare un sistema molto semplice di Workflow. Ovviamente si tratta di un sistema che può essere implementato per realtà piccole/medie, non molto strutturate e con poche persone. Quando il numero delle persone e dei gruppi e degli space aumenta, allora conviene sicuramente volgersi a delle soluzioni molto più strutturate, non ultima, utilizzare l’addon già descritto nel precedente post.




Yoikee – Prova su strada

Prova su strada

In questo post andiamo a provare questo addon, che consente di poter generare degli space in base a template, verificando come poter creare dei template per gli space, come descritto in questi posts.

 

Installiamo ed usiamo

Procediamo con l’installazione solita dell’addon.

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Una volta accettata la EULA, procediamo con il download dell’addon, come siamo sempre stati abituati dalla Atlassian.

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Eseguito il download, si procede con l’installazione

Yoikee03

Quindi procediamo con la licenza (in questo caso TRIAL):

Yoikee04

Fornite le credenziali del nostro account, viene creata la licenza trial:

Yoikee05

Quindi, se non si sono verificati dei problemi, l’addon è pronto all’uso.

Yoikee06

 

Passiamo all’utilizzo

Una volta installato e licenziato, l’addon è immediatamente usabile. Basta semplicemente creare un nuovo space e ci accorgiamo subito della sua presenza:

Yoikee07

 

Dalla immagine sopra riportata, notiamo subito la presenza di Mind Map Space, che attiva il nostro addon :-). Se lo selezioniamo, possiamo vedere subito quali scelte ci permette:

Yoikee08

 

Possiamo creare (come mostrato dalla figura sopra riportata):

  • New Product (public)
  • New Project (public) 
  • New Marketing Campaign (public)
  • Se abbiamo i nostri template, questi sono visualizzati di seguito. Nella immagine sopra riportata, abbiamo un esempio, in quanto abbiamo creato un template di prova (che abbiamo chiamato Home Page (public)) e che abbiamo importato da file.

Le prime tre voci ci consentono di creare un template partendo da uno schema predefinito. Se li selezioniamo, accediamo alla interfaccia che si occupa della generazione del template, come mostrato nella figura successiva:

Yoikee09

L’interfaccia che viene messa a disposizione è semplice e consente di poter … disegnare il template indicando quali saranno le pagine principali dello Space. Fondamentalmente viene creata l’ossatura del nuovo space. :-). Nella immagine seguente è mostrato il menù principale di questo editor di template. Questo mette a disposizione delle funzioni importantissimi, non ultima il link diretto alla documentazione dell’addon.
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Possiamo esportare/importare il template, verificare le configurazioni. Abbiamo anche un menù di tasto destro del mouse, che si attiva se selezioniamo un elemento del template, come mostrato in figura.

Yoikee11

che non è affatto male avere. In questo modo possiamo creare tutti i template che vogliamo, senza grossi problemi. Non sono infatti presenti particolari configurazioni o altre indicazioni particolari. Quindi non sono necessari skill ad hoc per gestire il tutto.

 

Limitazioni e suggerimenti

Analizzando l’addon, quello che si vede è che: chiunque può creare uno space, può creare il proprio template usufruendo dell’addon. Non sarebbe male che le versioni successive potessero implementare una limitazione sulla creazione di un nuovo space. Questo per evitare che, nella peggiore delle ipotesi, ci sia un proliferare di space oltre un certo limite. Quello che si può suggerire, in questo caso, è che nelle Global Permission sia organizzato in maniera tale da poter che gli utenti generici non possano creare degli space. In questo modo si evita che ci sia una proliferazione di template.

 

Conclusioni

Abbiamo a disposizione un addon veramente importante, di semplice utilizzo e che ci mette a disposizione la possibilità di poter impostare un template di space in maniera semplice e veloce. Possiamo creare degli space su misura per le nostre esigenze e possiamo anche pensare di organizzare il nostro Confluence in maniera standard, al fine di avere le informazioni… al loro posto. 🙂

 




User Macro – Primo esempio

Hello World

In questo post, continuiamo ad esaminare le User Macro. In particolare andremo a vedere quale iter seguire per creare la prima User Macro: HELLO WORLD 🙂

Premessa

Le User Macro sono disponibili solo per le installazioni server. Sulle installazioni Cloud, non abbiamo alcuni Addon, causa motivi di sicurezza. In altri post, andremo ad esaminare più in dettaglio le differenze tra le due installazioni.

Procediamo

Dato che si tratta di una funzionalità esistente nello standard, non abbiamo bisogno di preparazione o di installare alcunché. Come già descritto nel precedente post, andiamo a posizionarci nella sezione dedicata alla generazione delle user macro.

Macro-02-01

Quindi, sotto la sezione delle Configuration, andiamo a selezionare le User Macro.

Macro-02-02

Procediamo quindi a generare la nostra User Macro, selezionando Create a user macro si procede con la creazione vera e propria

Macro-02-03

Si impostano i primi parametri, quali:

  • Nome: assegniamo il nome alla macro.
  • Visibilità: indichiamo chi può vedere/utlizzare la macro
  • Titolo: Sarà il testo che sarà visualizzato nella lista delle macro
  • Descrizione: Sarà la descrizione che sarà posizionata nella lista delle varie macro.
  • Categorie cui assegnare la macro. Le macro sono normalmente raggruppate in categorie. Si tratta solo di definire dove la macro sarà visualizzata
  • Icona  da visualizzare nell’elenco delle macro. Si tratta di una URL in cui sarà disponibile l’icona da usare.
  • Documentazione. URL di riferimento della documentazione associata.
  • Codice vero e proprio della macro. Si tratta del codice della macro. Qui abbiamo l’azione definita.

Macro-02-04

In questo caso abbiamo inserito il codice del nostro Hello World. Ricordiamoci ci settare il parametro Macro Body Processing come Rendered .  Questo parametro è importante in quanto indica se la macro presenta un body da trattare. Chiariamo meglio: Per body si intendono quelle macro in cui è possibile scrivere un testo da poter poi processare. Come si vede nella figura successiva:

Macro-02-08

Abbiamo la visualizzazione della macro Panel, usata per generare un Pannello dove raggruppare informazioni. Il Body è la sezione dove viene posizionato il cursore e dove possiamo riportare del testo.

Chiarito questo primo concetto, vediamo le possibili alternative del parametro precedentemente indicato:

  • No macro body – La macro non presenta tale body.
  • Escaped – da usare se si vogliono visualizzare i markup HTML. In questo modo, saranno aggiunti dei codici escape per la visualizzazione dei tag
  • Unrendered – Il codice HTML sarà processato all’interno del codice vero e proprio.
  • Rendered – HTML presente nel body sarà processato e l’output sarà visualizato. Ad esempio: <b>Hello World</b> sarà visualizzato come: Hello World 🙂

 

Una volta salvata, la macro è disponibile. Creiamo una nuova pagina, come mostrato in figura:

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Selezioniamo la macro, come una qualsiasi macro disponibile. Quindi scriviamo un qualsiasi testo all’interno

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Quindi salviamo la pagina. Il risultato è il seguente:

Macro-02-07

 

 

Conclusioni

Abbiamo visto come si può creare una semplice User Macro in Confluence.

 

 

https://confluence.atlassian.com/display/DOC/Writing+User+Macros

https://developer.atlassian.com/confdev/tutorials/macro-tutorials-for-confluence/creating-a-new-confluence-macro

https://developer.atlassian.com/confdev/tutorials/macro-tutorials-for-confluence




Differenze Cloud-Server

Cloud o Server?

In questo primo post, di una serie dedicati all’argomento, andremo ad esaminare quali sono le differenze principali tra le due release dei prodotti. Obbiettivo è quello di fornire tutte le informazioni necessarie per operare la scelta migliore, in base alle esigenze.

 

Andiamo nel dettaglio

Credo che il primo punto da chiarire sia dare una prima spiegazione del perché di queste differenze. Innanzitutto, si tratta di situazioni differenti. Le versioni cloud (ex onDemand) sono gestite centralmente dal personale Atlassian e, di conseguenza, alcune funzionalità sono controllate direttamente da loro. Fornirle in mano ai clienti potrebbe essere controproducente in quanto potrebbe arrivare ad impattare altre installazioni.

Quali prodotti sono disponibili in cloud?

Prima di vedere le differenze, vediamo quali prodotti Atlassian sono disponibili.

  • Confluence
  • JIRA
  • JIRA Service Desk
  • JIRA Agile
  • JIRA Portfolio
  • Hipchat
  • Bamboo

Adesso vediamo il dettaglio delle varie caratteristiche.

Il ruolo di System Administrator  viene ricoperto dal personale Atlassian. Di conseguenza, tutte le funzionalità che ruotano a tale ruolo, non sono disponibili.

 

I Backup schedulati non sono possibili, ma è comunque possibile eseguire una esportazione dati, al fine di riportarla su installazioni Server. I backup giornalieri NON sono consentiti in quanto il personale Atlassian li gestisce a livello centrale.

User Macro, HTML Macro e tutto ciò che impatta HTML (come macro standard) è disabilitato. Non esiste altra possibilità di poter abilitare tali addon su Cloud. Tuttavia, sono disponibili degli addon di terze parti che consentono di includere pagine web di siti terzi.

Mail Account e Mail server sono configurati e gestiti a livello centralizzato. Questo per gestire il tutto a livello centrale. Di conseguenza non è possibile customizzare questa parte.

 

Le versioni cloud utilizzano dei propri layout, ma non risulta possibile inserire delle variazioni ai CSS per la versione Cloud nè personalizzare il layout della versione cloud.

Non tutti gli addon sono disponibili per la versione Cloud. Il motivo è da ricercarsi nel fatto che, essendo la versione cloud centalizzata, la Atlassian ha modificato il come impostare gli addon per la soluzione cloud. Di conseguenza, anche lo sviluppo deve avvenire in maniera differente. Il seguente link aiuta a capire quali addon sono, al momento, disponibili. Come ho già avuto modo di evidenziare in post pubblicati, il numero di addon per la versione cloud è notevolmente aumentato nell’ultimo anno. Per la tecnologia da usare, fare riferimento ad Atlassian Connect. dedicheremo post a questo argomento.

Conclusioni

In questo post abbiamo dato una prima scorsa alle differenze tra le due installazioni, dove abbiamo visto quali operazioni sono possibili per una o per l’altra installazione. Questo aiuta sicuramente nella scelta del prodotto che si vuole e nel bugdet a disposizione. Nei prossimi post andremo a dettagliare le differenze, evidenziandole e commentandole.

Riferimenti

Pagina della documentazione Confluence disponibile qui.




Gestiamo un progetto con i prodotti Atlassian – 3

Introduciamo Confluence

In questo post andremo ad introdurre Confluence nella gestione dei progetti, come elemento di supporto per la gestione dei progetti.

Partiamo subito

Il primo punto da chiarire è quello di definire quale è l’obbiettivo di Confluence, nella gestione di un progetto.

Confluence deve essere il contenitore dove posizionare TUTTE le informazioni del progetto. Ovvero:

  • Analisi funzionali e tecniche
  • Documentazioni tecniche di riferimento
  • Verbali di riunioni, sia con il cliente che interne
  • Piani di Battaglia, ovvero il dettaglio di come sviluppare
  • Piani di rilascio delle varie versioni, spiegati in dettaglio.
  • Documentazione
  • CV del personale
  • Template di documenti
  • tutto ciò che si ritiene utile per lo svolgimento del progetto 🙂

Riassumendo, Confluence deve contenere tutte le informazioni del progetto, ovviamente opportunamente organizzate. 🙂 Se si inserisce alla rinfusa, non serve a nulla. Il tutto deve essere organizzato e fruibile da tutto il team di sviluppo.

Organizzazione

La prima cosa che consiglio è di predisporre uno Space per progetto. In questo modo si hanno due vantaggi subito:

  • Tutte le informazioni sono presenti in un unico punto
  • La gestione delle permission è molto semplice e veloce

e sono due vantaggi non indifferenti :-D.

Attuando questa organizzazione, si può sfruttare anche un addon molto importante, che consente di poter generare dei template di Space. Ho già descritto le potenzialità di questo addon su altri post. Le potenzialità sono enormi. Abbiamo la possibilità di creare un template di space, organizzarlo in base alle esigenze richieste o avere anche più template in base alla tipologia di progetti

Possiamo anche impostare i template per le varie pagine che comporranno lo Space del progetto. In questo modo, se dobbiamo redarre il verbale della riunione con il cliente, ci semplifichiamo notevolmente il lavoro.

 

Occorre sempre tenere a mente che Confluence deve essere uno strumento di aiuto nella conduzione del progetto, non un peso aggiuntivo che ci limita i movimenti e che non seguiamo perchè lo riteniamo un ….. problema.

Quindi sfruttiamo tutte le funzionalità per far si che sia un valido supporto. 🙂

Possiamo anche collegarci dei Database, in modo da visualizzare dei risultati di elaborazioni o delle statistiche o, molto più semplicemente, estrarre dei dati dal gestionale per poterli visualizzare e controllare. In questo modo, Confluence diventa il punto unico di gestione del progetto.

Colleghiamo Confluence e JIRA

Confluence e JIRA si collegano e si …. parlano senza alcun problema. Per far ciò occorre procedere con una pocedura particolare, che si chiama Application Link, che mette in comunicazione i due sistemi. In questo modo, possiamo vedere le issue JIRA anche in Confluence :-), come già mostrato nel post precedentemente pubblicato.

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Dalla figura sopra riportata, si vede che è possibile collegare i due sistemi. Per maggiori dettagli si rimanda a questa pagina.

In questo modo, possiamo creare delle pagine ad hoc, dedicate alla documentazione di dettaglio di una release di bug fix. Possiamo avere un dettaglio maggiore o di livello funzionale, per i vari bug. In questo modo, su JIRA abbiamo il dettaglio tecnico (campo di database non scritto e corretto), mentre su Confluence possiamo avere il dettaglio funzionale (provincia non riportata nella anagrafica del cliente). Giusto per fare un esempio 🙂

 

Roadmap aka Piano di battaglia

La macro Roadmap è sicuramente utile per la gestione di un progetto. La macro offre la possibilità di poter rappresentare un vero e proprio piano di battaglia per gestire il progetto:

  • rilasci
  • avanzamento lavori
  • componenti
  • variazioni
  • etc etc etc 🙂

 

Come già mostrato nei precedenti post, e dalla immagine sopra riportata, si può vedere che, grazie ad un colpo d’occhio, abbiamo il piano di battaglia, le azioni che saranno intraprese, gli sviluppi predisposti, e tutto ciò che serve.

Questo è di sicuro utile per gestire il tutto ed avere sempre sott’occhio la situazione.

Conclusione

Abbiamo visto in questo post come Confluence diventa, nell’ambito dello sviluppo di progetti, un punto centrale e nevralgico. Abbiamo un unico punto in cui reperire e concentrare le informazioni, senza dover impazzire a cercare il tutto. Verbali, documenti di analisi, documenti del cliente trovano perfettamente posto in Confluence e, grazie alle sue funzionalità, si rivela il più importante dei collaboratori di un progetto.

 




Le User macro – Queste sconosciute

Le User Macro

In questo post andremo ad affrontare un argomento un pò complesso: Le User Macro. Si tratta di un primo post in cui andremo ad introdurre l’argomento e che approfondiremo con ulteriori post.

Che cosa sono le User Macro?

Come prima cosa cerchiamo di dare una prima definizione delle User Macro :-).

Si tratta di azioni custom, che l’utente può definire all’interno di Confluence, per definire delle azioni mirate e senza dover arrivare a sviluppare degli addon. Si tratta comunque di azioni limitate a specifici compiti, quali applicare delle formattazioni, etc.

Per poterle realizzare è necessario disporre di un minimo di conoscenza di sviluppo software, in quanto è necessario utilizzare delle istruzioni vere e proprie. Ma non spaventiamoci. Non è difficilissimo svilupparle.

Perchè usarle?

Il motivo è molto semplice. Disporre di un sistema atto a realizzare azioni custom, senza aver la necessità di dover creare un addon. Disporre di una semplice interfaccia, dove poter impostare un codice che esegue una semplice azione, di cui abbisognamo, è sicuramente utile. Non sfruttarlo non è proprio bello :-).

 

Come le definiamo?

La definizione di una User Macro viene eseguita nella sezione di amministrazione. Di conseguenza, occorre che l’utenza disponga dei privilegi per poter accedere a tale sezione.

Accedendo dal COG Menù, cui oramai siamo abituati 🙂

Cog

alla sezione User Macro della General Configuration, possiamo iniziare a definire la nostra Macro.

Conclusioni

In questo primo articolo abbiamo presentato questo argomento. Nei prossimi post andremo a vedere come definire alcuni esempio di User Macro.