In questo post riporto una piccola novità a seguito di una indagine per un mio cliente. Si tratta di una richiesta che mi era stata fornita per cercare di rappresentare il trimestre dell’anno, da inserire in una issue di Jira, Sinceramente mi ero quasi rassegnato a creare un campo personalizzato, dove indicare a mano i vari trimestri di competenza, fino a quando non ho trovato questo addon che, sospetto, sia stato realizzato sfruttando la tecnologia FORGE (vi mostrerò di seguito).
Subito le presentazioni
Stiamo parlando di Quarter Custom Fields Type, ovvero un addon gratuito, disponibile per Jira Cloud, che permette di poter disporre di un campo che descrive i trimestri e che ci risulta utile per gestire tutte quelle situazioni in cui dobbiamo mostrare il Trimestre di competenza (bilancio/budget/rilascio/pianificazione etc)
Ho trovato quindi l’addon che mi serve e lo vado ad esaminare. Come sempre, partiamo dalla pagina del marketplace
ed eseguiamo un primo controllo
Dalla immagine precedente, abbiamo a dispozione una prima panoramica dell’addon. Disponiamo di un campo custom che ci permette di poter visualizzare il trimestre in maniera molto chiara ed agevole. Per realizzare questa funzionalità, ma non solo: possiamo anche usare il JQL per referenziare le informazioni che il campo custom mette a disposizione ed eseguire le ricerche del caso, come mostrato dalla immagine successiva:
Sempre dal JQL possiamo eseguire dei confronti di date. questo ci permette di fare una serie di selezioni non indifferenti.
La configurazione è molto difficile 😛 come mostrato dalla seguente immagine
Sto scherzando, ovviamente. Abbiamo solo due parametri e possiamo definire anche dei periodi temporali molto lunghi.
Ok. Mi sono auto-convinto e lo proviamo subito
Provo subito l’addon e lo installo immediatamente di un ambiente di prova che ho a mia disposizione (anche se sinceramente inizio a perdere il conto su quanti e quali ambienti cloud dispongo).
Configurazione generale
Non abbiamo una configurazione generale. Di conseguenza l’unica configurazione riguarda solo la parte di configurazione del campo custom.
Procediamo con il test
Test test test ed ancora test
Il primo passo è configurare il campo custom. A tale proposito accediamo alla sezione relativa e iniziamo la creazione. Cerchiamo nella sezione Avanzate (in Italiano) oppure Advanced (Inglese) il tipo di campo custom che possiamo creare
Procediamo con la definizione e successivamente andiamo a modificare la configurazione dello steso per impostare i parametri. Quando procediamo, notiamo una cosa molto curiosa.
Lo abbiamo già visto negli addon creati con FORGE.
Fornite le autorizzazioni, possiamo procedere con le operazioni di configurazione e, come accennato abbiamo una grande ….. semplicità 😀
Terminata questa operazione, abbiamo termianto la configurazione.
Il risultato è il seguente: Abbiamo un campo a disposizione
Se selezioniamo il campo, compare una popup che ci permette di poter eseguire la selezione:
I valori che sono mostrati sono quelli che abbiamo configurato
Conclusioni
Abbiamo visto un addon molto interessante. Come potete vedere questi campi dinamici iniziano ad essere disponibili anche sul Cloud, permettendo di poter disporre di queste informazioni senza dover creare dei campi custom ad hoc con dei valori martellati all’interno. Metterò a disposizione questo addon opportunamente configurato ai miei clienti e poi raccoglierò le loro considerazioni.
Case Study – Come integrare due istanze Jira Cloud
Prefazione
Iniziamo una serie di articoli il cui obbiettivo è di riassumere in un Case Study, l’esperienza raccolta nel risolvere un problema o nel coprire una necessità di un cliente.
In questo Case Study voglio raccontare come è stato possibile eseguire l’integrazione di due istanze Jira Cloud differenti, al fine di consentire il passaggio delle segnalazioni da una istanza all’altra. Questa comunicazione doveva sottostare ad un insieme di condizioni molto forti in quanto le due istanze erano usate da aziende differenti e di conseguenza nessuna delle aziende doveva essere in grado di poter visionare il contenuto dell’altra istanza Cloud.
Trattandosi di un argomento interessante cercheremo di svilupparlo facendo si che siano riportati tutti i ragionamenti che sono stati eseguiti per arrivare alla scelta definitiva ed alla risoluzione che ha fornito la soluzione, a giudizio di tutte le parti coinvolte, che meglio rispondeva alle esigenze.
Caro lettore, ti ringrazio fin da adesso per il tempo che dedicherai alla lettura e ogni tuo commento sarà il benvenuto.
Scenario
Partiamo subito descrivendo lo scenario che mi sono trovato davanti e quali condizioni dovevano essere rispettate per poter eseguire questa integrazione.
Il mio cliente aveva appaltato alcune parti del proprio Help desk a due fornitori. Questi avevano implementato tali funzionalità usando le proprie istanze Jira Cloud, che usavano anche per gestire altri Help Desk di altri loro clienti. E’ sorta la necessità di potere seguire uno scambio di segnalazioni in quanto poteva capitare che chi richiedeva l’intervento di un software/applicativo che è gestito dall’Help desk del secondo fornitore e viceversa.
Ogni fornitore recepiva le segnalazioni nei propri progetti di Service Management e li gestiva in maniera indipendente l’uno dall’altro. Non erano presenti punti di contatto. In aggiunta, le due istanze venivano usate anche per altri obbiettivi e di conseguenza era stato sollevato il problema di:
sicurezza delle informazioni: ambo le parti chiedevano che fosse inoltrata solo la segnalazione in questione mentre tutte le altre informazioni rimanessero riservate.
Istanze separate: Le istanze dovevano comunque continuare a lavorare come se nulla fosse. Le segnalazioni provenienti da altre fonti dovevano essere comunque indipendenti dalle segnalazioni di questa integrazione.
Sincronizzazione: Le segnalazioni che sono oggetto della integrazione tra i due sistemi cloud, dovevano essere sincronizzate in modo da permettere ad ambo le parti di essere sempre aggiornati sulle modifiche.
Semplicità: La configurazione non doveva risultate complicata o di difficile interpretazione.
Lo scenario si presentava abbastanza complicato e di non facile risoluzione, ma la sfida era molto interessante e non ci siamo arresi. Abbiamo iniziato con le analisi e ci siamo fin da subito impegnati nella risoluzione del problema.
Cosa avevamo a disposizione
Anche le due istanze non presentavano caratteristiche particolari:
Non avevano Addon particolari installati, anzi in un caso era usata la versione cosiddetta out-of-the-box, ovvero la versione base di Jira.
Disponevano di vari progetti che erano in capo ad altri clienti e solo uno. di essi doveva essere coinvolto nella sincronizzazione
Disponevano di flussi di lavoro completamente differenti e che dovevano non essere toccati: la sincronizzazione si doveva innestare nei flussi esistenti.
Jira è un grande software ma le funzioni standard non permettono di mettere in comunicazione due istanze diverse. Di conseguenza dobbiamo rivolgerci al Marketplace per capire che cosa è stato sviluppato e messo a disposizione, un insieme di funzionalità che noi abbiamo a disposizione e che molte aziende non conoscono o non hanno. il tempo di conoscere.
Cosa offre il Marketplace
I produttori del marketplace hanno fatto un grande lavoro mettendo a disposizione un insieme di funzionalità che completano in maniera egregia Jira. La conoscenza che ho sviluppato in tutti questi anni di utilizzo, mi ha permesso di fare una rapida ricerca e cernita dei possibili addon da poter usare.
La prima scelta mi ha portato a selezionare 4 addon, da poter proporre alle parti, per arrivare ad offrire una soluzione accettabile. Dopo diverse riunioni, alcune molto combattive e non proprio semplici, la scelta è ricaduta su questo addon:
Posso assicurare che nelle varie riunioni si è molto discusso delle caratteristiche e delle funzionalità, ma alla fine, questo addon permette di poter realizzare esattamente quanto richiedevano cliente e fornitori, rispettando le richieste e le condizioni che avevano imposto e mantenendo anche la semplicità che era richiesta anche dagli stessi fornitori, nel gestire la sincronizzazione e nel mantenere la netta separazione delle informazioni. Capisco perfettamente il significato di questa richiesta e molto spesso la causa è da ricercare nel fatto che non tutti gli utenti che utilizzano questi prodotti sono esperti oppure usare questi prodotti non è il core business di queste aziende. Avere a disposizione la semplicità oltre che mantenere una generosa dose di praticità, permette di avere l’arma vincente per risolvere tutta una serie di situazioni.
Backbone Issue Sync for Jira permette di poter eseguire la sincronizzazione di issue tra progetti sia della stessa istanza, che di istanze differenti. In questo modo è possibile anche soddisfare altre possibili situazioni, in cui magari occorre mantenere sincronizzato un progetto COPIA che sia referenziato da altri utenti o che, con l’aiuto di altre funzionalità, di cui l marketplace è ricco.
La configurazione è molto completa ma, come si ribadisce facile da impostare. Come possiamo vedere dalla seguente immagine:
Possiamo gestire in maniera chirurgica cosa sincronizzare, sotto quali condizioni (e qui interviene il JQL di cui io sono un Fan sfegatato). Possiamo decidere campi sono soggetti alla sincronizzazione, compresi i campi custom che abbiamo definito nella sezione di amministrazione di Jira, oltre che decidere se impostare dei campi con valori di default.
Possiamo anche decidere la corrispondenza degli stati del Workflow: questo ci aiuta nell’impostare le corrispondenze ed innestare correttamente un flusso di lavoro in un altro.
Commenti ed allegati possono essere sincronizzati facilmente. Nel caso dei commenti possiamo anche decidere se, nella eventualità che usiamo progetti JSM, quali commenti vanno sincronizzati ed in che direzione.
Subito al dunque
Andiamo a vedere come questo addon permette di poter rispondere le esigenze espresse. In prima battuta abbiamo che la questione sicurezza è perfettamente garantita. in quanto tutte le operazioni di sincronizzazione sono eseguite in maniera trasparente e, sopratutto, l’addon garantisce un grado di separazione molto alto tra le due istanze: da una istanza non è possibile andare a leggere le informazioni dell’altra istanza e viceversa.
In aggiunta, la sincronizzazione non deve scattare sempre, ma solo quando è necessario ovvero quando effettivamente quando l’agente si accorge che la segnalazione è di competenza dell’altro Help desk, questo deve essere in grado di poter attivare la sincronizzazione.
Vediamo nel dettaglio la configurazione che è stata impostata al fine di gestire la sincronizzazione proteggiendo le informazioni.
La sincronizzazione scatta quando…
… si imposta un particolare valore in un campo. Si è scelto di usare il campo LABELS con opportuni valori. Questo ci permette di poter pilotare l’attivazione e la disattivazione della sincronizzazione
La issue che sincronizziamo …
… sono quelle dell’help desk che vengono convertite con una issue nella istanza destinazione e viceversa. In questo caso abbiamo una configurazione come mostrato dalla seguente immagine
In questo caso abbiamo una corrispondenza multipla, in modo da far corrispondere più issue dell’help Desk ad una soltanto.
I campi che sincronizziamo …
… sono pochi e comprendono anche i campi custom
Non abbiamo alcun campo inizializzato, ma se fosse necessario nel futuro, lo possiamo fare.
Gli stato del workflow che sincronizziamo …
… non abbiamo configurazioni particolari. In questo modo gli stati sono quelli che gli agenti dei vari Help Desk sono abituati a lavorare
I commenti che sincronizziamo …
… sono solo quelli che sono intercorsi tra agente e customer. I commenti interni non sono sincronizzati perché potrebbero contenere informazioni che sono personali dell’Help Desk sorgente e di conseguenza potrebbero contenere anche informazioni riservate. In questo modo non abbiamo problemi. 🙂
Gli allegati che sincronizziamo …
… sono tutti gli allegati che sono presenti nella issue. Questi sono importanti e devono essere riportati.
Conclusione
Questo addon ha brillantemente risolto la necessità che sia i due fornitori che del mio committente hanno espresso, e la procedura di sincronizzazione è attualmente in produzione. Per mia abitudine controllo i risultati del mio lavoro e tra non molto procederò ad una piccola intervista dove cercherò di identificare i vari feedback e di capire se occorre una ulteriore modifica, o se sono stati riscontrati dei problemi di qualche genere o natura.
Approfitto per ringraziare il lettore che con molta pazienza ha seguito quello che ho raccontato. Spero di aver fornito tanti spunti interessanti che possa anche fornire utilità. Spero che questo, sia l’inizio di tanti altri articoli che possa fornire conoscenza ed aiuto sull’argomento.
Automatic Time Tracking – Test addon
In questo post andiamo a testare e saggiare le potenzialità di questo addon. In particolare tratteremo l’addon free che, come vediamo dalla pagina del marketplace, abbiamo un numero molto alto di installazioni e di conseguenza abbiamo maggiore interesse a descriverlo. La versione PRO presenta solo (si fa per dire) funzionalità in più che andremo a dettagliare di seguito.
Installazione
Partiamo come sempre dalla installazione dell’addon. Come sempre mostriamo nella seguente GIF tutta la sequenza di operazioni che sono necessarie per poter eseguire la installazione.
proseguiamo con la configurazione generale che l’addon mette a disposizione.
Configurazione Generale
Esaminiamo la configurazione generale a livello. In questo caso accediamo direttamente dal nuovo menù presente nella sezione delle App. Se lo selezioniamo, quello che vediamo è:
Dalla prima schermata possiamo decidere su quali progetti abilitare le funzionalità. Questa possibilità ci permette di avere la funzione dove serve e non assegnata indistintamente.
La seconda opzione ci permette di poter scegliere con quale modalità usare l’addon, ovvero se in manuale o in automatico. Possiamo scegliere se si attiva o attraverso la selezione dell’apposito bottone presente su visualizzazione issue oppure se si attiva non appena viene eseguito il cambio di stato.
Questa terza opzione permette di configurare gli stati sono usati per attivare il conteggio del log work, quali disattivano il conteggio.
Questa è la prima opzione disponibile nella versione a pagamento. Indica delle opzioni che:
Rende la descrizione obbligatoria da indicare nel Log Work
Impostazione di restrizioni sui report che si possono generare.
Altra opzione a pagamento: In questa sezione abbiamo la lista dei campi custom che sono disponibili dalla versione a pagamento.
Con questa opzione abbiamo la possibilità di definire l’orario di lavoro aziendale e di conseguenza, l’addon ragiona, nel conteggio, usando questo calendario. Possiamo definire anche in quali orari l’addon esegue il conteggio. abbiamo quindi una valvola di controllo che ci permette di poter evitare che sia eseguito il conteggio quando …. non deve.
Ultima opzione a pagamento. Permettere l’esecuzione della app attraverso la app mobile.
Test Addon
Una volta configurato l’addon, possiamo procedere con il test. In questo caso, creiamo un progetto da usare come base di partenza per i nostri test. Abbiamo impostato la configurazione in modo da permettere il conteggio quando si prende in carico la issue e fino a quando non la si risolve o si mette in sospensione/pausa.
Riporto adesso la configurazione che ho impostato in questo esempio per poter gestire l’automatismo. Vi posso assicurare che in meno di 5 minuti ho inserito tutti i parametri, previa analisi ovviamente.
Il risultato che otteniamo con questa configurazione lo possiamo vedere attraverso la seguente GIF:
Conclusioni
Abbiamo un addon che ci aiuta nel semplificarci la vita nel calcolo delle ore che abbiamo lavorato su di un determinato task. Automatizzando questa funzione ci permette di poter raggiungere un buon risultato. In aggiunta, inserendo un blocco sul periodo temporale, impedisce. di caricare delle ore ‘mostruose’. In aggiunta possiamo comunque intervenire per correggere gli errori.
In questo post andiamo ad affrontare un argomento SPINOSO…. ovvero come possiamo automatizzare il Time Tracking senza ammattire e, sopratutto, senza trovare giornate intere impostate come lavorate .
Cosa abbiamo a disposizione
Lo standard (o come lo chiama Atlassian) permette solo una modalità: manuale. Come mostrato nella figura seguente, possiamo inserire manualmente sulla issue di Jira.
Questo significa che possiamo solo interagire cosi. In realtà non proprio. Abbiamo a disposizione alcune altre possibilità che possiamo sfruttare, ABbiamo a disposizione degli addon che ci permettono di poter attivare dei contatori automatici, ma li sconsiglio perchè, normalmente, ce li dimentichiamo sempre…..
Non disperiamo ma proponiamo sempre una soluzione
Il nostro obbiettivo è sempre quello di dare delle possibili soluzioni, di essere propositivi e di aiutare senza aver t imore alcuno. In questo caso abbiamo identificato un addon che ci può aiutare in questa operazione. Si tratta di: Clockwork Automated Time Tracking & Timesheets Free e Pro. Noi ci concentreremo sulla parte free, che sicuramente incontrerà maggiori consensi.
Come dice il nome dello stesso addon, ci permette di poter automatizzare il worklog basandoci sui passaggi di stato e sul tempo che intercorre tra un passaggio di stato all’altro.
Non è ovviamente l’unica funzione che l’addon mette a disposizione. Abbiamo anche altre possibilità. Possiamo anche avere dei report riassuntivi da cui ricavare molte altre informazioni:
Altra funzione interessante è la possibilità di poter esportare i nostro worklog direttamente su Excel per poter fare dei report come ci serve
Ma la funzione che ci interessa èla prima, perché ci permette di automatizzare il calcolo del worklog. Come conseguenza abbiamo un automatismo che ci aiuta in questa fase. Possiamo infatti arrivare ad aggiornare il worklog attraverso i cambio di stato.
Conclusione
Abbiamo presentato un addon molto interessante. Vedremo nel prossimo post andremo a testare questo addon e ne saggeremo le potenzialità.
Reference
Maggiori informazioni sono reperibili alla pagina del Marketplace. In questo caso abbiamo due link: uno per l’addon free ed uno per l’addon a pagamento
In questo post andremo ad esaminare un addon che estende il JQL mettendo a disposizione delle funzioni non indifferenti, permettendo anche di integrarsi molto bene con le funzionalità di Jira, con vantaggi non indifferenti.
Stiamo parlando di JQL Search Extensions for Jira – the JQL extensions, un addon prodotto dalla Digital Toucan. Andiamo ad esplorare nel dettaglio che cosa offre e cosa mette a disposizione.
Lo stato attuale
Conosciamo lo stato attuale e siamo dei grandi estimatori del JQL, che ci permette di poter reperire informazioni dalle nostre Issue di Jira, permettendo di poter cercare le informazioni che ci servono sempre. Ma in alcuni casi abbiamo a che fare con delle situazioni veramente impossibili. Potrebbe darsi che la stringa da cercare sia una parola riservata e che il JQL non sia effettivamente in grado di trovare quello che cerchiamo.
In questo caso siamo abbastanza demoralizzati e preoccupati: non riusciamo a identificare le nostre issue e dobbiamo cercarle manualmente: come novelli cercatori di oro, ci rassegniamo a cercare tra le nostre issue e quai sicuramente non troveremo tutto quello che cerchiamo.
L’alternativa
abbiamo una buona alternativa. JQL Search Extensions for Jira – the JQL extensions.
Questo addon estende la lista delle funzioni JQL e ci permette di poter cercare le issue che ci servono, senza dover setacciare manualmente tutte le issue. In questo mdoo abbiamo la possibilità di arrivare subito al risultato .
Attraverso l’aggiunta di più di 50 funzioni JQL, siamo sicuri di migliorare considerevolmente queste ricerche, ma non solo. Possiamo generare dei filtri riusabili, a loro volta, che permettono di poterci poi integrare conle funzionalità standard di Jira. Pensate alla possibilità di poter generare dei filtri molto complessi e poi di usare le bulk operation per eseguire delle operazioni di aggiornamento massivo.
Ma non basta. Porto Carico … come direbbero al Commissario Montalbano. Questo addon permette di poter creare delle Dashboard, con delle altre applicazioni/addon, con tutto.
Conclusione
Abbiamo scoperto un addon che ritengo indispensabile ed importante. Non vedo l’ora di testarlo approfonditamente verificando quali possibilità offre e che cosa possiamo fare con questo addon. Sono molto curioso :-D.
Una piccola nota. Non è il solo addon che il produttore mette a disposizione. Nei prossimi post vedremo quali altri sono e cosa offrono 😉
In questo post andremo a vedere come realizzare un mini ambiente di test su Jira, usando semplicemente la configurazione ed il supporto di un addon. Questo per tutti coloro che non vogliono appoggiarsi agli addon che sono dedicati al test e vogliono avere comunque un minimo di infrastruttura interna a Jira. In questo caso si tratta di una mia ipotesi. Spero possa risultare utile per tutti coloro che ne hanno bisogno. Ovviamente non è la soluzione principe, ma sicuramente può essere il principio di altre possibili soluzioni. Buona lettura.
Di cosa si tratta
In questo caso vogliamo tentare una missione impossibile. Cerchiamo di fornire un esempio di come possiamo gestire i test senza utilizzare gli addon di Jira che sono dedicati. Una premessa risulta necessaria, giusto per essere precisi.
Questo sistema è stato pensato per i piccoli team che, anche se possono usufruire della possibilità di poter usare addon free (perchè sono 10 utenti), ma non riescono a poterne usufruire o hanno bisogno di essere non strutturati oppure non si riconoscono e cercano delle soluzioni alternative. Lo sapete che in Italia siamo creativi e spesso cerchiamo la NOSTRA perfezione.
Come possiamo procedere
Lavorando con la configurazione, possiamo classificare i test sfruttando una o più issue type particolari. L’idea è infatti questa: possiamo definire dei nuovi issue type per classificare uno o più tipologie di test (a seconda dei nostri gusti o necessità).
Questa operazione viene eseguita anche da altri addon, che però ci mettono già a disposizione una situazione del genere. Non vi ricorda qualcosa questa schermata? 😀 XRay e RTM ci mettono a disposizione una situazione simile. In questo caso, sfruttamdo le potenzialità di Jira, creiamo noi gli issue type che ci servono. Una precisazione: Questa operazione deve essere eseguita da un Jira Administrator. Da tenere sempre presente.
Il secondo passo è quello di associare questi nuovi issue type direttamente al progetto. Questa operazione la andiamo ad eseguire direttamente dalla configurazione di progetto. Questa operazione può anche essere eseguita dal project administrator. Anche se il gruppo di lavoro è limitato non escludiamo che dei ruoli esistano.
A questo punto abbiamo la possibilità di poter generare tutte le tipologie di test che vogliamo: possiamo anche definire più tipologie di test o di oggetti di corredo ai test. La fantasia ci aiuta in questo caso.
Definiamo i passi dei test.
A questo punto, possiamo definire i passi che compongono i test e ci possiamo basare su di un addon (anche più di uno) che ci permette di definre delle Checklist. IN questo post ci concentreremo su questo addon.
Questo è uno di quelli disponibili, ma potete scegliere quello che volete. Non sono così integralista. Se vi trovate bene con un altro, usatelo senza alcun problema ;-D
Procediamo con la configurazione i queste checklist. L’obbiettivo è quello di definire la lista dei passi e per questo sfruttiamo le checklist. Questo addon free, come mostrato dalla immagine precedente (al momento in cui scrivo, l’addon è free).
L’addon permette di creare dei templatre di Checklist, che possiamo aggiungere, anche se abbiamo una limitazione di:
5 Template globali
5 Template di Progetto.
Come scrivevo, abbiamo un addon gratuito e di conseguenza non abbiamo tutte le funzioni, ma vediamo di sfruttarle in maniera adeguata 😀
A questo punto possiamo definire i nostri template direttamente dalla issue, come mostrato nella seguente immagine:
Possiamo crearci di volta in volta le opzioni di checklist che vogliamo e anche assegnare loro uno stato, e non solo. Se diamo una occhiata alla configurazione possiamo vedere diverse cose interessante:
Abbiamo diverse possibilità, tra le quali:
Scegliere i progetti per cui abbiamo questa fuznionalità (abilitiamo solo i progetti che interessano).
Quali stati associamo alle opzioni
Quali permessi possiamo attivare sulle checklist
Nelle global setting andiamo a decidere se possiamo inviare o meno agli utenti menzionati nelle checklist
Il link per il supporto verso il produttore dell’addon
Il risultato finale
Dove ci ha portato questa configurazione? sicuramente adesso abbiamo la possibilità di classificare i test che sono stati eseguiti, definire quali azioni definiscono i vari test e quali risultati si sono ottenuti, rispetto a quelli desiderati.
Se la nuova funzionalità rispetta i requisiti
Quali azioni eseguire quando si esegue il test (e la checklist dotata di STATO ci permette di identificare facilmente se siamo andati bene o in errore
Possiamo avere dei template (ovviamente siamo limitati dalla versione free, ma ci sono alternative che possiamo usare per specializzare ulteriormente
In ultima analisi, abbiamo un qualcosa che si adatta alle nostre esigenze Gli addon preconfezionati hanno si esperienza, ma in alcuni casi possono non essere la soluzione migliore. Come sempre ribadisco, la bellezza del Marketplace è che possiamo avere più scelte
Come realizzare un backup del proprio Atlassian Cloud
In questo post andremo ad affrontare un argomento difficilissimo ed importante, anche alla luce di una situazione di errore che si è verificata dal 4 di Aprile 2022 e che fino alla giornata di Pasqua ha causato diversi disservizi e problemi a 400 titolari di Hosting Cloud Atlassian.
Cronostoria
Il 4 di Aprile 2022 è una giornata che non si dimenticherà di sicuro, un pò come il 25 Aprile 2017, quando successe un problema similare sempre pe il Cloud Atlassian (me lo ricordo bene anche io).
Da quella data circa 400 clienti hanno riscontrato un problema ad accedere ai propri cloud. Il problema che riscontravano era il seguente:
Quanto successo è stato riassunto nel seguente POST ufficiale della Atlassian, dove è stato spiegato che cosa è successo e come la Atlassian ha impiegato tutte le sue energie per arrivare a risolvere il problema.
Il problema è stato causato dalla disattivazione della App Legacy Insight, che è stata completamente integrata nei sistemi cloud. L’esecuzione di uno script ha causato questo malfunzionamento disattivando 400 siti. Dal 4 di Aprile al 18 di Aprile 2022. SI rimanda comunque al post ufficiale di Atlassian per avere tutti i dettagli (per maggiore comodità, il post è disponibile in diverse lingue anche per aiutare meglio la comprensione).
Il punto dolente
Questo errore ha comunque scoperto un nervo molto delicato . se il sito cloud viene bloccato per un qualsiasi motivo, l’operatività di una azienda viene sicuramente bloccata e compromessa. La faccenda è molto seria.
In aggiunta, dalla rilevazione del problema alla risoluzione sono passate diverse giornate: lo abbiamo visto anche dalle testate di alcuni siti specializzati che hanno riportato titoli piuttosto gravi e pesanti. Questo sicuramente non è una cosa buona.
Diamoci da fare
Sono un Partner Atlassian e di conseguenza cerco di supportare i clienti usando tutti gli strumenti a nostra disposizione per poter gestire questa situazione di emergenza. In questo caso voglio applicare un insegnamento che possiamo ricavare da questa citazione:
“Sii come la scogliera contro cui le onde si infrangono continuamente; ma resta saldo e doma la furia dell’acqua che lo circonda”.
Marco Aurelio
Cosa possiamo fare per cercare di rimediare? Una prima soluzione ce la fornisce Mraddon, che in un primo suo post del 2019 ci spiega come realizzare un backup dei dati Cloud e averlo a disposizione in locale. Il tutto si basa su di uno script in Python che permette di poter realizzare questa operazione richiamando le API che lo stesso sito cloud ci mette a disposizione.
In particolare l’ultima versione di questo script, reperibile da questo link, dove abbiamo tutte le istruzioni.
Installiamo su server questo script
Nel post di Mraddon precedentemente citato e nel seguente post viene indicato come impostare lo script su Windows. In questo post vedremo come impostare lo script su Linux Ubuntu, di cui sono un grande FAN 😀
Attivare il terminale ed eseguire i seguenti comndi:
SI tratta di comandi che eseguono la installazione di Python (versione richiesta) e di PIP ovvero il comando di Python per installare tutte le librerie richieste per potre lanciare lo script. Ovviamente questi comandi devono poi essere aggiornati di conseguenza con l’aggiornamento della versione di Ubuntu.
Scarichiamo il codice presente sul GITHUB su di una cartella locale del server e e da li eseguire i seguenti comandi:
I tre comandi servono ad attivare python in modo da poter richiamare lo script.
A questo punto occorre che sia configurato lo script impostando sia il Token per la login dell’utente amministratore, dal quale lanciare le API per avere a disposizione il backup.
Una volta a disposizione questo script, abbiamo la possibilità di avere in locale direttamente i file di Backup. Abbiamo quindi il vantaggio di poter usare questi backup per creare una nuova istanza Cloud e di conseguenza possiamo ripristinare una prima operatività in tempi abbastanza brevi,
In aggiunta possiamo marcare in maniera opportuna tutte le nuove issue che sono create nella nuova istanza in modo da decidere, in fase successiva, il ripristino delle stesse, ma queste saranno oggetto di un altro POST di questo blog, dove andremo a parlare di integrazioni e di come far comunicare due istanze cloud di Jira (ed anche di Confluence…. l’argomento è molto vasto).
In aggiunta credo che le stesse procedure Atlassian di ripristino e di backup saranno sicuramente riviste per garantire un ripristino ed un backup in tempi brevi ed evitare queste situazioni molto pericolose. Tutti noi dobbiamo imparare da queste esperienze.
Anche in questo caso l’esperienza che abbiamo passato non deve essere vista come un problema e basta Occorre anche che ci aiuti a crescere e a migliorarci.
Ringraziamenti Doverosi
Ultimo ma non ultimo, sono i ringraziamenti all’autore dello script, che permette di poter realizzare questa azione.
Estendiamo la gerarchia di issue su Jira
Questo addon è stato acquistato dalla Adaptavist ed ha cambiato il proprio nome in Hierarchy for Jira. Tutti i riferimenti presenti nell’articolo potrebbero non essere più disponibili o potrebbe essere disponibile un redirect.
Nota dell’Autore.
In questo articolo vediamo come estendere la gerarchia standard di Jira per arrivare a tipizzare meglio la nostra realtà e le nostre necessità, superando alcuni scogli e ottenendo un risultato molto ….. velocemente ed in maniera Garibaldina.
Lo standard
Sfruttando le sole funzionalità standard (come dico di solito) o le out-of-the-box, come riportato molto spesso nella documentazione Atlassian, quello che possiamo raggiungere come gerarchia tra le issue è il seguente risultato:
Epic issue
–> Issue in Epic
–> Subtask
Molto spesso i clienti che seguo mi richiedono la possibilità di poter aumentare questi livelli di gerarchia, perché c’è la necessità di descrivere delle situazioni che non sempre sono coperte da queste gerarchie.
Un esempio che posso fornire sono le iniziative commerciali . In questa situazione si vuole ricostruire il fatto che il commerciale predispone una offerta al cliente in cui richiede un insieme di funzionalità. Per il commerciale questa è una azione unica e un particolare issue type è sufficiente per ricostruire la situazione.Tuttavia, lato sviluppo, questa iniziativa si traduce in più Epic che vanno a descrivere tutte le funzionalità. Di conseguenza come possiamo fornire una rappresentazione grafica che permetta di poter vedere tutta la situazione?
A questo punto i clienti vanno nel panico. Iniziano a cercare nel marketplace e solitamente vedono prodotti complicatissimi da usare.
Ecco una possibile soluzione
Premesso che prima di applicare qualsiasi soluzione, come un buon investigatore, occorre cercare di capire la reale necessità e come calarla nella realtà. Non sempre l’addon principe o il pezzo da 90 è la soluzione migliore. Esaminiamo sempre come lavora il cliente poi procediamo. Non esistono i protocolli.
La soluzione che voglio mostrare oggi è un addon semplice semplice che permette di sfruttare un meccanismo che tutti conosciamo ma che permette di ricostruire la gerarchia.
L’addon è Agile Doc. Questo addon permette di poter estender i livelli gerarchidi delle nostre issue in maniera molso semplice
Come possiamo vedere dalla pagina del marketplace, questo è il risultato he possiamo ottenere. Ho collaudato questo addon ed i risultati sono sorprendenti.
La gerarchia viene ottenuta semplicemente usando il concetto delle linked issue, definendo una nuova relazione:
Sfruttando questo meccanismo, il risultato è quello di costruire tutte le gerarchie che vogliamo. Di conseguenza non abbiamo la necessità di chissà quale configurazione, ma possiamo sfruttare questo semplice meccanismo e il risultato non si farà attendere
Conclusione
Una soluzione semplice richiede un addon semplice ed anche completo. Nonostante sia depositario di poche funzionalità, sono tutte sfruttabilissime e altrettanto utili. Lo consiglio e nei prossimi post andremo a mostrare in presa diretta le potenzialità che può offrire. .
Atlassian App disponibili gratuitamente per i piccoli Team
Oggi diamo una buona notizia per tutti gli utenti dei prodotti Atlassian, in particolare per i Team piccoli, fino a 10 utenti. Abbiamo a disposizione un congruno insieme di addon gratuiti per Team fino a 10 utenti
Abbiamo a disposizione un insieme molto limitato, come possiamo vedere 😛
Questo è sicuramente un grande aiuto per tutti i team che devono iniziare a lavorare e che hanno necessità di disporre di tools che permettono di crescere e di fare tantissime cose. Si tratta di un aiuto importante che si somma alla possibilità di avere un applicativo di Project management gratuito, un sistema di gestione della documentazione gratuito.
Per maggiori informazioni, fate riferimento al seguente link .
Custom chart for Jira – Un aggiornamento
Prosegue l’opera di traduzione degli articoli della Old Street Solutions. In questo post introduciamo una nuova funzionalità, annunciata da diverso tempo e che adesso andiamo ad analizzare. Un ringraziamento all’autrice dell’articolo.
Shared Dashboard finalmente disponibili
Hai mai desiderato condividere le tue dashboard Jira con utenti esterni?
La nuova funzione Shared Dashboards di Custom Charts for Jira ti consente di condividere intere dashboard contenente i tuoi grafici preferiti con utenti interni ed esterni su Jira Cloud. Con questa nuova funzionalità per Custom Charts for Jira, puoi visualizzare Custom Charts nel portale Jira Service Management (JSM) o internamente come un wallboard.
Come utilizzare i dashboard condivisi
Per creare una dashboard condivisa, crea semplicemente la tua dashboard come faresti normalmente con i gadget Grafici personalizzati. Dopo aver configurato i tuoi grafici, puoi aggiungere un gadget Grafici personalizzati – Dashboard condiviso al dashboard.
Dopo aver aggiunto il gadget, puoi personalizzare il layout delle colonne e riorganizzare i grafici, selezionare la modalità chiara o scura e personalizzare dove è visibile il dashboard condiviso (nel portale JSM o internamente nella tua istanza Jira).
Per creare un dashboard visibile solo agli utenti Jira con licenza che dispongono dell’autorizzazione per visualizzare il dashboard Jira, puoi selezionare Solo utenti con accesso a questo dashboard Jira . Usando questa opzione, puoi creare una vista simile a un wallboard per il tuo team, in modo che il dashboard appaia a schermo intero. Significa anche che puoi finalmente mostrare l’intera dashboard in modalità oscura !
Di seguito è riportato un confronto tra la dashboard normale in modalità oscura e la nuova dashboard condivisa in modalità completamente oscura.
Dashboard condivisa nel portale JSM
Abbiamo ricevuto molte richieste per la possibilità di visualizzare dashboard nel portale Jira Service Management e Shared Dashboards è il “ticket”! Il portale può fornire un elenco di biglietti che i clienti sono in grado di vedere, ma nessuna visione reale di tali biglietti. Ora puoi mostrare grafici personalizzati ai clienti del tuo portale.
Le dashboard condivise nel portale sono disponibili dal menu a discesa Account, in Le mie dashboard. I clienti potranno vedere tutti i dashboard che sono stati messi a loro disposizione, in base al progetto o all’organizzazione.
Per visualizzare un dashboard condiviso nel portale, seleziona semplicemente “Utenti del portale JSM” e il progetto in cui deve essere mostrato il dashboard, che verrà visualizzato per i clienti di quel progetto.
Se desideri limitare ulteriormente, puoi configurare la dashboard condivisa in modo che venga visualizzata solo per una determinata organizzazione o anche solo per clienti specifici.
La parte migliore è che non stai esponendo dati che i clienti non possono già vedere: quando un dashboard condiviso è disponibile per un utente, vedranno solo:
Issue a cui sono assegnati
Issue su cui sono partecipanti
Issue con l’organizzazione di cui fanno parte (se selezionata nel gadget)
Cos’altro?
I dashboard condivisi sono una funzionalità in rapida evoluzione. Quindi ecco un’anteprima di cos’altro sta arrivando. Presto sarai in grado di:
Mostrare dashboard a utenti esterni con collegamenti pubblici (facoltativamente limitati con un codice di accesso)
Creare esportazioni di dashboard complete (non solo un singolo grafico alla volta!)
Inviare dashboard condivise via e-mail, Slack o Teams