Stampiamo le pagine Confluence in PDF

Contenuti, Contenuti, Contenuti

In questo post andremo a vedere come possiamo stampare su PDF le pagine del nostro Confluence. Primo di una serie, in questo post andremo a fare una presentazione delle possibilità esistenti.

 

Come portare i contenuti su PDF?

Cerchiamo di dare una risposta a questa semplice domanda.

Abbiamo diverse possibilità, a seconda del nostro portafoglio, delle possibilità e delle potenzialità. Il primo sistema che abbiamo a disposizione è quello di stampare la pagina web su PDF (Opzione nativa su Chrome), sfruttando sia quello che il Browser offre che prodotti di terze parti, che ci creano delle stampanti virtuali che svolgono questa mansione.

Tuttavia, quello che potremmo ottenere, non sempre risulta di nostro gradimento: impaginazione non proprio perfetta, oppure riservarci delle sorprese e…. dover ricominciare da capo.

Altra alternativa è la funzionalità nativa di Confluence, come mostrato in figura:

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Si tratta di una funzionalità nativa, messa a disposizione sia della versione server che della versione cloud, che consente di poter eseguire una esportazione, in formato PDF, della pagina correntemente visualizzata. Tuttavia il risultato potrebbe essere il medesimo e l’espressione del nostro viso potrebbe non mutare 🙂

L’operazione è possibile, sia per una singola pagina, che per un intero space/porzioni di space:

Infatti questa modalità ha necessità di essere opportunamente configurata. Ciò deve essere eseguito nella sezione di amministrazione: da COG menù selezioniamo General Configuration, quindi nel pannello di amministrazione cerchiamo la sezione LOOK AND FEEL:

pdf-02

abbiamo due sezioni dedicate alla configurazione:

  • PDF Layout
  • PDF Stylesheet

Il primo è interamente dedicato alla definizione del layout, dove andiamo a definire:

  • Titolo della pagina
  • Header
  • Footer

pdf-03

Il secondo consente di poter impostare un foglio di stile CSS da impostare per determinare lo stile del PDF.

Alternative?

Abbiamo valide alternative alle funzionalità standard di Confluence. Si tratta di un addon molto valido, ovvero Scroll PDF Exporter. Sviluppato dalla K15t Software GmbH, mette a disposizione una serie di funzionalità che semplificano notevolmente la vita dei redattori di documenti. Questo addon è al momento disponibile solo per le installazioni Server, ma confidiamo che funzionalità analoghe saranno presto disponibili su installazioni cloud.

 

Viene data la possibilità di poter definire degli export scheme  personalizzati, in maniera molto semplice, come siamo già abituati.

 

Semplici autocomposizioni consentono agli utenti, anche non espertissimi, di poter configurare un export scheme senza alcuna fatica e con pochi click del mouse.

 

Un addon molto completo e ben semplice, che consente di poter creare, dato un Confluence, un manuale in pochissimi click.

 

Altre alternative?

Abbiamo anche altre alternative, magari meno cool, ma andiamole a vedere. Sono sicuro che saranno molto interessanti 🙂

Iniziamo con PDF Macros for Confluence. Si tratta di un addon che mette a disposizione le seguenti macro, al fine di consentire l’esportazione su PDF delle pagine di Confluence:

  • PDF Pagebreak: Per forzare le interruzioni di pagina
  • PDF Landscape: Mostrare il risultato della pagina in Landscape.
  • PDF Hidden Content: Nascondere il contenuto in fase di esportazione
  • Hide in Web View: Mostrare il contenuto solo su esportazione
  • Current Date and Time: Mostrare data e ora sulle pagine

Addon gratuito (al momento in cui viene scritto questo post), è una valida alternativa per predisporre delle pagine di Confluence, al fine di creare delle sezioni che diventino della manualistica.

 

Conclusioni

Abbiamo visto una panoramica di questo argomento. Nei prossimi post andremo più in profondità, per meglio capire come poter sfruttare queste funzionalità.




Template e Copy Page Tree – Una alleanza non indifferente

Componiamo le funzionalità

In questo post andremo a descrivere come possiamo comporre le due funzionalità in modo da ottenere un risultato unico 🙂

 

L’Unione fa la forza

Per riprendere l’omonimo detto popolare, mettendo insieme queste due funzionalità, è possibile creare un mix che può risultare molto utile nell’utilizzo di tutti i giorni di Confluence. Vediamo come.

Nell’uso di tutti i giorni, può capitare di voler usare delle pagine, e relative sottopagine, come dei template per implementare delle vere e proprie Schede di informazioni, come accennato nel seguente post. Adesso vediamo come realizzare il tutto con un esempio pratico. Questo può essere realizzato sia per le versioni Server, che per le versioni Cloud, in quanto l’addon è disponibile per entrambe le installazioni :-).

 

Come realizziamo il tutto?

Semplice. Creiamo uno Space ad hoc, dedicato ad implementare i template. Nel nostro caso, la home di questo Space, presenterà tutti i link ai Template impostati e ci aiuterà nella gestione degli stessi, come mostrato in figura.

Template01

A questo punto, una volta selezionato il template, attiviamo l’addon e copiamo il template dove ci serve.

Template02

Puntualizzazioni

Occorre evidenziare quanto segue:

  • La modifica dello Space, dedicato ai Template, non deve essere fornita a tutti gli utenti, ma solo ad utenti ben specifici. Questo al fine di evitare che si crei un caos non indifferente. L’utente medio deve limitarsi al solo utilizzo dei template. In caso, attraverso altri sistemi, sempre previsti ed attraverso opportuni sistemi, si può richiedere la creazione di nuovi template al personale autorizzato.
  • Una volta copiato il template dove richiesto, l’utente dispone della massima libertà di personalizzazione. Questo significa che, se il template prevede una pagina principale e 3 sottopagine, l’utente, una volta copiato, può aggiungere nuove sottopagine/togliere sottopagine, modificare la struttura interna delle pagine.

Conclusioni

Abbiamo visto un esempio pratico di come realizzare un mix di funzionalità, con l’obbiettivo di aiutare l’utente finale nello svolgimento delle sue attività.




Gestiamo gli appuntamenti

Appuntamenti

In questo post andremo ad esaminare come poter gestire degli appuntamenti attraverso Confluence e Team Calendar. In aggiunta, cercheremo di capire come poter automatizzare questa operazione in modo da poterla usare in diverse soluzioni.

Di cosa abbiamo bisogno?

Cercheremo di realizzare il tutto attraverso questi strumenti:

  • Confluence (versione Server/Cloud)
  • Team Calendar (versione Server/Cloud)

Come realizziamo il tutto?

Cerchiamo di realizzare il nostro calendario degli appuntamenti. Abbiamo diverse possibilità.

Sfruttanto l’addon Team Calendar, di cui abbiamo già parlato in vari posts, possiamo creare una pagina dedicata, dove andiamo a posizionare un calendario dedicato alla gestione degli appuntamenti.

Appuntamenti01

Basta selezionare Add Event e possiamo creare l’appuntamento, indicando le varie caratteristiche dello stesso, come mostrato nella figura successiva:

Appuntamenti02

Possiamo definire anche dei nuovi Event Type, a seconda delle nostre esigenze, oltre che definire dei reminder per essere avvisati per tempo.

Alternative?

Sempre attraverso Team Calendar, possiamo anche collegarci a Google Calendar, come specificato nella documentazione stessa di Team Calendar.

In questo modo abbiamo la possibilità di poter sfruttare un Calendario già in uso, attraverso Confluence, come già mostrato in altri post.

Conclusioni

Abbiamo visionato come Team Calendar possa essere utilizzato per poter gestire i nostri appuntamenti, come poterli creare e come integrarli nelle nostre pagine. Possiamo immaginare questa funzionalità in uso per migliaia di possibili utilizzi. Lasciamo correre la nostra fantasia 🙂




Workflow su JIRA – Creiamoci il nostro Workflow

Esempio di uso

In questo post proseguiamo la serie di articoli dedicati ai Workflow di JIRA. Vedremo come crearci il nostro Workflow, come personalizzarcelo e che operazioni possiamo fare.

 

Prerequisiti

Vediamo, in prima battuta, chi può creare Workflow.  Infatti non tutti gli utenti possono eseguire questa operazione. In aggiunta, prima di procedere con la generazione di un Workflow, conviene sempre verificare se esiste già un Workflow che risponde alle nostre esigenze.

Un Workflow può essere creato solo da utenti che dispongono delle JIRA Administration Global Permission, ovvero da utenti amministratori, i quali sono autorizzati ad eseguire tale operazione. La seguente immagine, disponibile nella documentazione, consente di aiutare a capire meglio le differenze che sussistono tra i vari gruppi di utenti.

Iniziamo

Quello che un utente autorizzato può fare è una tra le seguenti operazioni:

  • Creare un nuovo
  • Modificarne uno esistente
  • Importarne da marketplace/file o XML.

Facciamo una piccola precisazione. Ci sono delle piccole differenze tra versione Server e versione cloud di JIRA, relativamente alla questione dei Workflow. Ritengo molto importante ribadire le differenze, in modo da aiutare gli utenti nella scelta di una soluzione piuttosto dell’altra.

Mentre per la versione server possiamo eseguire l’importazione da file, come mostrato in figura:

WF-02-02

 

abbiamo a disposizione un menù Import, che presenta le seguenti opzioni:

  • Import Workflow
  • Import XML

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per la versione cloud, possiamo solo eseguire un import da Marketplace, come mostrato nella seguente immagine:


WF-02-01

 

Si tratta di scelte e, come conseguenza, meglio conoscerle :-), in questo modo evitiamo di trovarci con delle sorprese dell’ultimo minuto.

Creazione di un Workflow

Iniziamo con la creazione. Supponiamo di voler creare un semplice Workflow, che presenta solo alcuni stati. Selezioniamo Add Workflow, opzione comune alle due installazioni. Il risultato che otteniamo è il seguente:

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ovvero ci viene richiesto di fornire un Nome al Workflow e una semplice Descrizione , che ci consenta di poter identificare meglio il nostro. Una volta forniti questo elementi, si passa all’editor grafico, attraverso i quali si definiscono gli stati ed i relativi passaggi da  uno stato all’altro.

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L’editor grafico è molto semplice ed intuitivo. Selezionand Add status si aggiungono nuovi stati, mentre con Add transition si aggiungono nuove transizioni tra gli stati.

Per chi lo desidera, è possibile impostare anche un editor di testo per definire i Workflow.

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Sostengo che l’editor grafico risulti assai meglio per definire il tutto, e che permetta anche di capire meglio se i passaggi di stati sono quelli che ci aspettiamo.

In aggiunta, se siamo con l’editor grafico, abbiamo delle autocomposizioni che ci aiutano nella creazione, come mostrato in figura:

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Altra precisazione: Il Workflow viene creato in stato Inactive, come mostrato in figure precedenti. La sua attivazione avverrà solo dopo che sarà assegnato ad un Progetto.

A questo punto, con tali strumenti già integrati in JIRA, è possibile creare il Workflow che ci serve. Una volta generato, lo possiamo assegnare al progetto per attivarlo, come mostrato nel post inerente la gestione degli Asset Manager con JIRA.

Una volta creato il Workflow, occorre anche definire il Workflow Scheme, ovvero indicare quali Workflow utilizzare in base a Issue Type e progetto.

 

Conclusioni

Abbiamo visto in questo articolo come creare il nostro Workflow, chi lo può creare e che operazioni possono essere eseguite. Nei prossimi post vedremo come estendere il tutto ed integrarlo con altri addons.

 




Workflow su Confluence – Prova su strada: Alternative

Workflow – Alternative

In questo post mostreremo come poter realizzare un semplice Workflow su Confluence, senza far ricorso all’addon dedicato, e sfruttando delle alternative ben precise.

 

Perchè non usare l’addon?

L’addon potrebbe non essere una scelta percorribile oppure potrebbe non essere disponibile, in quanto disponiamo di una installazione Cloud e vogliamo sfruttarla. Le motivazioni potrebbero essere qualsiasi.

Vediamo come implementare una alternativa.

Di cosa abbiamo bisogno?

Mettiamoci nell’ottica di utilizzare solo le funzionalità standard al fine di riuscire a ottenere un Workflow. In articolare ci concentriamo sulle seguenti funzionalità:

Dettaglio

Abbiamo un insieme di funzioni che ci consentono di poter creare un Workflow primordiale, ma efficace. Adesso andiamo a metterle insieme per realizzare questo nostro Workflow…. artigianale 🙂

Come prima cosa, abbiamo bisogno che esistano due Space ben distinti:

  • Uno con le informazioni pubblicate e pubbliche, dove sono riportate le pagine da mettere a disposizione degli utenti (Space PUBBLICO)
  • Uno con le pagine da modificare, ed a disposizione degli utenti che si occupano di pubblicare queste pagine (SPACE PRIVATO).

Come prima cosa, dobbiamo definire un template di pagine. In questo template, la prima sezione sarà costituita da:

  • Metadati del documentoSi tratta di Page properties e forniscono informazioni di dettaglio del documento. Queste sono molto utili e devono rimanere nelle pagine presenti in entrambi gli space, in quanto forniscono le indicazioni agli utenti di quanto sono recenti le informazioni. WF-MAN-01
    Sarà anche inserita una informazione fondamentale: Lo stato della pagina; che indicherà se la pagina è stata Creata, Modificata, Aggiornata, Cancellata, Pubblicata etc.
  • Tasks – In questa sezione sono riportate tutte i task che sono assegnati al gruppo di lavoro, ovvero chi scrive e chi fa le revisioni al documento, chi si occupa del controllo, chi di segnalare, etc etc etc. WF-MAN-02
  • Versioni della Pagina – Consentono di capire chi ha modificato cosa e perché. Si tratta delle funzionalità standard di Confluence ed indica l’utente che ha creato la pagina, chi ha eseguito le modifiche e quando, chi l’autore delle ultime modificheWF-MAN-03

Procediamo

Quando si crea una pagina, utilizzando un template, si crea la pagina e nei metadati si inserisce in stato DRAFT. La si completa con i dati di chi crea la pagina e, fino a quando non si è completata la redazione, si lascia in stato DRAFT.

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Quando si vuole iniziare l’iter di pubblicazione, si modifica lo stato in RICHIESTA APPROVAZIONE e si inserisce un TASK, assegnandolo alla persona responsabile di tale compito.

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La persona responsabile, riceverà un messaggio, dal sistema di messaggistica di Confluence

WF-MAN-06

quindi procederà con la revisione e nel caso di ulteriori modifiche.

In prima battuta, andrà a modificare lo stato in modo da poter indicare che sta procedendo con il lavoro.

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inserirà le sue modifiche (Nella figura seguente, la modifica riguarda l’aggiunta della sola riga del 18.07.2015, indicante la scritta MODIFICA)

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Infine, creerà un ulteriore task con le modifiche da verificare alla persona che ha richiesto l’approvazione. Quindi marcherà il suo lavoro come eseguito.

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La persona, cui è stata richiesta l’approvazione, riceverà un messaggio dal sistema di notifiche di Confluence.

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Quando aprirà la notifica, verificherà che gli è stato assegnato un Task per approvare la modifica.

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A questo punto procederà con il controllo, verificherà la modifica e alla fine approverà o meno il lavoro fatto. Al termine, quando la modifica risulterà approvata, verrà eseguito lo stesso ITER per procedere alla pubblicazione. Sarà assegnato un Task alla persona che si occupa della pubblicazione della pagina e questa procederà alla sua pubblicazione. Eseguirà la copia delle stesse, creando la nuova versione della pagina, modificherà lo stato della pagina SORGENTE in PUBBLICATO e aggiornerà di conseguenza la pagina nello Space PUBBLICO, facendo si che:

  • I metadati siano congruenti e presentino tutte e informazioni richieste dagli utenti finali.
  • Eliminerà i task dalla pagina dello Space PUBBLICO. Non sono necessari
  • Riporterà il testo aggiornato. Non si occuperà della modifica dei commenti o di altro.
  • Riporterà tutti gli allegati nella pagina, creando le versioni storiche.

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Conclusione

Abbiamo visto un sistema alternativo, basato su funzionalità standard di Confluence, che consente di implementare un sistema molto semplice di Workflow. Ovviamente si tratta di un sistema che può essere implementato per realtà piccole/medie, non molto strutturate e con poche persone. Quando il numero delle persone e dei gruppi e degli space aumenta, allora conviene sicuramente volgersi a delle soluzioni molto più strutturate, non ultima, utilizzare l’addon già descritto nel precedente post.




Workflow & JIRA – First Look

Workflow & JIRA

In questo post, introduciamo il concetto di Workflow su JIRA, spiegando che cosa si intende per Workflow su JIRA ed approfondendo l’argomento in altri post.

Iniziamo dalle definizioni

Partiamo dalle definizioni, ovvero: Con il termine Workflow su JIRA si intende l’insieme degli stati e delle transazioni che una Issue può assumere nell’ambito di un progetto JIRA. La seguente figura rappresenta un esempio di Workflow.

 

Quando si JIRA si definisce un Workflow, si definisce quali stati una  Issue può assumere, quali passaggi di stato sono possibili, in che stato viene aperta una Issue. Un esempio di tale situazione può essere vista nel post, dove ho descritto come realizzare un Asset manager con JIRA.

JIRA mette a disposizione Workflow standard, come indicato in questo post.

 

Come JIRA Administrator, possiamo eseguire delle customizzazioni e crearne di nuovi, in base alla nostre esigenze:

TAG05

Il  Workflow sopra riportato è stato utilizzato per dimostrare come realizzare un Asset manager con JIRA :-).

Occorre tenere presente i seguenti punti:

  • Ogni JIRA Project dispone di un suo Workflow. In base alla tipologia di progetto, JIRA assegna un determinato Workflow;
  • Il JIRA Administrator può creare dei Workflow ad hoc, in base alle esigenze del progetto.
  • Lo stesso Workflow può essere utilizzato da più progetti;

Perchè personalizzare il Workflow?

La risposta è: Dipende. Quello che posso consigliare è verificare le esigenze del progetto e valutare in che modo si può eseguire l’operazione. Occorre però tenere presente che il Workflow di JIRA non è in grado di fare qualsiasi cosa. Rimanete con i piedi per terra :-).

Proprio in base alla definizione data all’inizio, si tratta di definire sia quali stati può possedere una Issue, sia quale sequenza di cambio stato può essere eseguita. Se si vuole eseguire delle operazioni più complesse, allora occorre tenere presente che si deve integrare JIRA con ulteriori addon, da valutare molto attentamente e con un determinato giudizio.

 

Conclusioni

In questo primo post è stato dato il first look al Workflow su JIRA. Nei prossimi post andremo ad esaminare come gestirli, modificarli e come crearne di nuovi.

Reference

 




Atlassian Connect – Introduzione

Addons per Cloud

In questo post iniziamo ad analizzare come realizzare un addon per i prodotti Atlassian su Cloud. Parleremo di Atlassian Connect.

 

Due parole prima di iniziare

Lo sviluppo su Atlassian Connect non può essere fatto allo stesso modo degli addon per installazione Server. Essendo un sistema configurato in maniera differente, deve ragionare in maniera differente. Già in questo post, avevo indicato quali sono le differenze tra i Server e Cloud. Queste differenze si riflettono anche nello sviluppo degli addon per la versione Cloud.

Occorre tenere presente che, fondamentalmente, l’addon per Cloud è una webapp a se stante che si interfaccia con la componente Cloud, sfruttando le chiamate REST e controllandone le risposte che restiruisce.

Che cosa è Atlassian Connect?

Connect è un framework che la Atlassian mette a disposizione per mettere in comunicazione gli Addons, che come indicato in precedenza sono delle web application, con Confluence e JIRA Cloud.

Come indicato nel seguente diagramma, presente nella documentazione Atlassian:

l’addon si interfaccia con l’istanza cloud Atlassian. L’utente finale non vede alcuna differenza: non si deve preoccupare di dover modificare alcuna configurazione: Sarà il Confluence o il JIRA di turno a richiamare la web application e a comunicare con essa.

Come sarà organizzata?

L’addon sarà costruito secondo opportuni criteri e deve essere impostata in modo da riportare delle informazioni (in particolare, determinati contenuti) nella UI dei prodotti Atlassian, in modo da poter richiamare le funzionalità della web application.

L’addon dovrà poi comunicare con i prodotti Atlassian attraverso le chiamate REST e attendere/rispondere a Webhooks.

Conclusioni

Come precedentemente esposto, la realizzazione di addon per Cloud richiede un differente approccio rispetto agli addon per le versioni Server. Nei prossimi post andremo a vedere il classico Hello World .

 

Reference

La manualistica può essere reperita qui

 




Copy Page Tree – Esempio di uso

Esempio di uso

In questo post andremo ad esaminare un addon, forse non molto considerati, ma che può sicuramente risultare utile nel proprio lavoro di tutti i giorni.

 

A cosa serve?

Questo addon consente di poter copiare una pagina, e la relativa alberatura sottostante, da uno space ad un’altro, specificando lo space dove andare a copiare, come mostrato nella figura precedente.

L’addon mette a disposizione la possibilità di poter modificare i nomi delle nuove pagine copiate e di poter eseguire delle operazioni di renaming/aggiunta prefissi e suffissi agli attachments. Viene anche data la possibilità di poter copiare o meno gli attachments stessi 🙂

UN agevole LOG consente di poter visionare l’avanzamento della operazione di copia, mettendo a disposizione uno strumento agevole.

Che utilizzi possiamo avere?

Questa è sicuramente la domanda più importante. Per quale motivo possiamo utilizzare questo addon?

Schede Clienti

Un primo utilizzo che mi viene in mente potrebbe essere quello di utilizzarlo come sistema per creare delle alberature standard nel nostro Confluence Cloud. Se abbiamo la necessità di disporre, anche su space differenti, di una particolare alberatura di pagine, che sia sempre la medesima, questo sistema è sicuramente il più semplice.

Un esempio banale, potrebbe essere quello di creare delle schede clienti. Potremmo avere necessità di una alberatura standard, dove andare a posizionare le varie informazioni del cliente, e con questo sistema, basta disporre di uno Space che contenga il template, ed il gioco è fatto. 🙂

 

Template standard

Nel caso in cui il semplice Template non sia sufficiente ai nostri obbiettivi, ovvero abbiamo la necessità di disporre di template di pagine standard per gestire i vari meeting, analisi, documentazione, etc. Questo può essere realizzato sia su installazioni Server che su installazioni Cloud.

 

Conclusioni

Anche se a prima vista gli addon non sembrano svolgere chissà quale funzione, consiglio vivamente di far correre la fantasia. Vedrete che i vari addon possono sopperire a necessità inaspettate, arrivando a sorprendere sempre 🙂




Workflow su Confluence

Workflow su Confluence

In questo post andremo ad introdurre un concetto di Workflow su Confluence.

 

Che cosa è un Workflow?

Come prima cosa, cerchiamo di dare una definizione di Workflow Per fare ciò, consiglio questo link, dove ho trovato una bella definizione di workflow e consiglio anche la pagina di wikipedia (in inglese, ma la consiglio).

Fondamentalmente, andando al sodo, un Workflow è il flusso di lavoro che deve essere eseguito per svolgere una determinata operazione, in ambito di un business.

 

Come si può introdurre il concetto di workflow su Confluence?

Spieghiamo in che modo possiamo calare questo concetto su Confluence 🙂

In ambito wiki, si ha la necessità di un Workflow quando si devono pubblicare delle pagine in cui, per evidenti motivi, le informazioni devono essere prima vagliate/approvate da un responsabile che deve accertare che tutte le informazioni presenti siano corrette.

Basti pensare ad un sistema in cui ogni pagina wiki presenta delle informazioni finanziarie di una società. Se questa pagina è visionata da un numero molto elevato di utenti, la pubblicazione di una informazione errata potrebbe scatenare problemi non indifferenti.

 

Quindi, in situazioni come questa, dove se viene eseguita una pubblicazione senza controllo esiste un grosso rischio, trova la sua naturale applicazione un Workflow.

Come possiamo applicare un Workflow in Confluence?

In Confluence abbiamo a disposizione un Addon che consente di poter aggiungere un Workflow su Confluence. SI tratta del Comala Workflow.

 

Questo addon consente di poter assegnare uno stato specifico alle pagine di uno space. In aggiunta, possiamo assegnare un Workflow specifico ad ogni singolo space.

Possiamo assegnare task specifici ad un singolo utente, come mostrato nella precedente figura. Questi riceverà una opportuna segnalazione, in modo da poter poi procedere con le operazioni richieste.

 

Opportune macro consentono di poter creare delle pagine, in cui riassumere gli stati assunti dalle pagine

Nei prossimi post andremo a collaudare questo addon per saggiarne le potenzialità e limiti.

Alternative?

Come prima cosa, l’addon indicato è disponibile solo per installazioni Server, mentre non è affatto disponibile per Cloud. Quindi, sorge spontanea la domanda: Esistono delle alternative?

La risposta è si, e sarà oggetto di un post dedicato esclusivamente a questo punto.

L’idea è la seguente e si basa sull’uso di funzionalità standard.

Come prima cosa, occorre disporre di due space:

  • Space Pubblicato, ovvero lo space effettivamente disponibile al pubblico utenti
  • Space privato, clone dello space pubblicato, dove gli autori eseguono le correzioni/modifiche/aggiunte.

Come seconda cosa, possiamo associare degli stati agli space basandoci sulle Page properties, descritte in questo mio post, e usate anche in tanti altri esempi 🙂

Come seconda cosa, utilizziamo i Tasks di Confluence, per assegnare i compiti alle persone e mandare loro delle segnalazioni, un pò come avviene con l’addon, ma facendo uso solo delle funzionalità standard.

 

In questo modo, ed usando un pò di organizzazione, gli utenti lavorano nello space privato, a meno di correzioni del tipo:

  • errori di battitura;
  • correzioni dell’ultimo minuto, etc

cambiando stato (nelle page properties) ed impostando i task su di una opportuna pagina di uno space di lavoro.

Conclusioni

Abbiamo a disposizione degli strumenti opportuni per poter impostare un Workflow su Confluence, sia come addon specifici, sia come unione di funzionalità standard che, alla fine dei giochi, possono metterci a disposizione un Workflow molto primordiale ma, nel contempo, semplice e funzionale. Questi argomenti saranno approfonditi su altri post.




Gestiamo un progetto con i prodotti Atlassian – 4

Proseguiamo il nostro confronto

In questo post, proseguiremo il nostro viaggio, verificando come possiamo gestire un progetto utilizzando altri prodotti Atlassian.

 

JIRA Service Desk

Ad un certo punto, il progetto sarà eseguito il deploy del progetto e sarà reso fruibile agli utenti. Da quest momento in avanti, quello che si andrà a dover gestire è la manutenzione dello stesso.

A tale proposito JIRA Service Desk è la soluzione migliore per poter gestire il Service Desk del progetto. Facilmente integrato con tutti i prodotti della Atlassian, consente di poter implementare un sistema di gestione delle anomalie/richieste/nuove evolutive, in maniera molto semplice.

 

In maniera molto semplice, e con pochi click, come già spiegato in questi posts, possiamo implementare un sistema molto semplice, con una interfaccia chiara e diretta. Pochi passi e anche chi si occupa di gestire queste situazioni, dispone di un quadro completo.

 

Pochi click e già si dispone di un sistema comprensivo di reportistica e di strumenti in grado di monitorare la produttività.

 

L’integrazione con JIRA, consente agli agenti di potersi interfacciare direttamente con il gruppo di sviluppo / manutenzione senza grandi difficoltà e, una issue generata con JIRA Service Desk viene subito reindirizzata alla persona giusta affinché la gestisca nel minor tempo possibile.

 

La possibilità di poter modificare il workflow, in modo da gestire tutte le situazioni di cui si ha la necessità, ci consente di poter coprire le nostre esigenze al meglio.

Conclusioni

Abbiamo uno strumento valido per gestire il servizio di trouble ticketing, che abbiamo già esaminato in dettaglio in altri posts, che nella gestione di un progetto non deve assolutamente mancare. Nei prossimi post, andremo ad inserire FISHEYE e JIRA Capture per andare a gestire meglio determinate situazioni.